Grigliata alla Taiwanese
Per questo progetto, uno dei miei primi lavori a Taiwan, cercavo “ispirazione” guardandomi in giro, e una delle cose che colpisce di più chi si reca da queste parti le prime volte, è come tutti gli edifici, vecchi e nuovi, vengano inesorabilmente avviluppati da una sorta di “grigliata mista” su finestre e balconi, ad opera degli inquilini.
Il motivo non può essere la protezione dai ladri (le griglie sono anche al ventesimo piano, e le porte di casa hanno serrature ridicole che si aprono con un cucchiaino), e in più è molto pericoloso in caso di incendio. Dunque, ci deve essere una motivazione irrazionale, molto potente, e io ho creduto di riconoscerla nella insofferenza, tutta cinese, per un rapporto troppo diretto, “sfacciato”, fra la sfera privata e quella pubblica, e da qui la propensione a porre un filtro fra le due sfere, una sorta di “ti vedo e non ti vedo”.
Così, per farli contenti e per evitare che
mi grigliassero il mio edificio, l’ho grigliato io
a priori.
A loro piace molto perché, dicono, è Hi-Tech.
In realtà non è niente di speciale sotto il profilo tecnologico, ma rispetta la loro sensibilità,
e questo basta.