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Per lavorare in Cina dovevo capire i cinesi, e fu soprattutto una circostanza capitatami a Shenzhen (davvero incredibile, che meriterebbe un racconto dettagliato), a spingermi

a forza a entrare nella loro testa e a guardare attraverso

le loro orbite.

Da lì ho visto come ci vedono, e nel cercare di capire loro,

ho capito anche qualcosa in più di noi. Non è filosofia,

è pura necessità. Una cosa è muoversi in un contesto protetto, ad esempio per conto di una multinazionale, un’altra è farlo da solo: devi per forza capire, e in fretta.

Questa per me nuova attitudine a guardare dal punto

di vista dell’altro ormai è diventata una pratica,

e per il mio lavoro è l’insegnamento più prezioso

che ho ricevuto dalla mia esperienza in Estremo Oriente: capire prima di agire, in fondo un segreto semplice. 

E ogni tanto finisce, sia pure come effetto collaterale,

per rendermi anche umanamente più empatico. 

NOI E LORO

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